“Si tratta, mio signore, d’un dramma lungo appena una dozzina di parole; il più breve, insomma, di cui abbia mai avuto notizia: eppure direi che vi sia almeno una dozzina di parole di soverchio, e questo lo rende prolisso. Ché in tutto il dramma non v’imbattereste né in una parola appropriata né in un attore tagliato veramente per la sua parte. E non pertanto, signor mio, si tratta di una tragedia, perché Piramo, in fin d’essa, s’uccide da sé medesimo. La qual cosa, com’io vi assistetti alla prova generale, m’è forza confessare che mi fece venire le lacrime agli occhi: ma debbo aggiungere che, in tutta la mia vita, non m’è riuscito di versare così gran pianto quanto ne versai per la schiettezza di quel gagliardo riso ond’ero squassato.”
W. Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate (in foto R. Magritte, Les mémoires d’un saint)